La politica italica non
segue mai l’interesse generale, ma solo l’interesse dei singoli e dei partiti.
Questo è il dramma dell’Italia. Ognuno pensa per sé.
Guardate il caso di
Berlusconi. Prima concorda una riforma istituzionale che ritiene indispensabile
(per il bene del paese). Ma, non appena riceva un affronto, con l’elezione
senza di lui del Presidente della Repubblica (non sia mai!), butta all’aria
ogni ragionevolezza e passa all’opposizione accanita. Flip… flop.
Dov’è adesso il bene del
paese?
E guardiamo la Lega che fino
ad ieri voleva la secessione del Nord e della Padania e disprezzava le regioni
meridionali, oggi è diventata all’improvviso nazionalista sull’esempio francese
della Le Pen e sfila addirittura con i neo-fascisti.
Flip… flop. Dov’è la
coerenza?
E Matteo Renzi? Era nato
come “rottamatore” dei vecchi notabili e ha fatto eleggere a Presidente delle
Repubblica addirittura un ex-democristiano.
Adesso gli vanno bene i
vecchi, purché non gli facciano ombra. Flip… flop! Il salto della quaglia.
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