martedì 29 aprile 2014

Clima elettorale

Ha avuto inizio la campagna elettorale per le elezioni europee e già non ne possiamo più. Come faremo ad arrivare al 25 maggio senza soccombere per la noia o dare in escandescenze?
I discorsi che si ascoltano sono sempre gli stessi: c’è chi crede di risolvere ogni problema uscendo dall’euro e chi vorrebbe rimanere nell’euro apportando però certe modifiche. Questo è chiaro.
Ma i microcefali che ci governano non si limitano a discutere queste ipotesi; no, fanno a chi la spara più grossa, a chi insulta di più. Uno spettacolo desolante di litigi, di chiacchiere e di promesse in gran parte infondate. Sono come tanti venditori al mercato che, per farsi ascoltare, cercano di gridare più forte degli altri. Insomma, una baraonda.
Questa baraonda avviene quotidianamente in televisione, che è diventata la vera piazza virtuale di popoli che non hanno più il senso della comunità. Ed il problema è che, per farsi notare in tv, occorrono doti di istrionismo che non hanno niente a che fare con le doti di governo. Ecco perché abbiamo addirittura attori che diventano capi di partito.
Tutti dicono di volersi occupare del bene dell’Italia, ma tutti sono impegnati a difendere il proprio posto e a dar sfogo al loro smisurato ego.

Cercasi gente controllata, umile e capace di parlare pacatamente.

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