sabato 5 aprile 2014

Due maschere della commedia dell'arte

Alla affollata categoria di maschere italiane della commedia dell’arte dobbiamo aggiungere, oltre ai Pulcinella e agli Arlecchini (servitori di due o più padroni), altri due personaggi: il Rivoluzionario e il Controriformista. Il primo è l’italiota che, non essendo capace di organizzare una protesta civile, si lancia a immaginare e talvolta a realizzare buffonesche parodie della rivoluzione violenta. Naturalmente, essendo un velleitario, il suo tentativo finisce in farsa, dato che, anche per fare la rivoluzione ci vogliono metodo e organizzazione, qualità che la nostra maschera non possiede.
Il secondo è invece l’italiota che a parole vorrebbe cambiare mare e monti, ma che poi, di fronte alla possibilità pratica di fare qualche riforma concreta, si ritrae spaventato rivelandosi per quello che veramente è: un conservatore che ha paura di ogni novità. Il nostro sognatore è un misoneista che non si limita a concepire grandiosi cambiamenti soltanto teorici, ma che intralcia successivamente chiunque tenti di passare dalla teoria alla pratica.

L’Italia, come insegna la nostra storia, è piena di Rivoluzionari che non faranno mai nessuna seria rivoluzione e di Controriformisti che ostacoleranno ogni seria riforma. Sarà per questo che siamo bloccati in un paludoso stallo?

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