giovedì 14 luglio 2011

Il paese dei furbi

Il problema in Italia è che, se ci sono tanti furbi, ci devono essere anche tanti fessi. In che altro modo definire chi si ostina a sostenere un governo che dice di "non mettere le mani in tasca agli italiani" mentre aumenta le tasse? La recente manovra finanziaria fa macelleria sociale, nel senso che impone nuovi balzelli alle classi medie e basse, mentre lascia intoccati i privilegi dei ricchi e della casta politica. In sostanza, per rimediare alla crisi provocata dai ricchi speculatori della Borsa, si tassano i malati e i pensionati. Come pensare che questi malati e pensionati, quando andranno a votare, non si ricorderanno di chi li impoverisce? A meno che non siano davvero fessi.
I furbi sono per esempio i quaranta parlamentari - avvocati - del Pdl che hanno minacciato di non votare la finanziaria se si fosse toccato il loro Ordine professionale, se qualcuno avesse osato eliminare la tariffa minima, per creare un po' di concorrenza. E naturalmente il Partito delle Libertà non ha liberalizzato nulla. Loro non veranno toccati. Invece i malati dovranno pagare da subito la tassa di dieci euro. Forse, se sosterranno ancora questo partito, non saranno tanto furbi.
Che sia furbo un governo che, mentre accusa la sinistra di voler imporre nuove tasse, impone proprio una patrimoniale? Forse è furbo, forse è fesso. Ma certo sono fessi coloro che lo votano, a meno che non siano tutti super-ricchi.
E che dire del nuovo segretario del Pdl che vorrebbe costruire un "partito degli onesti"? Che sia un furbo o che sia un fesso? Sarà il futuro a dirci se questo è un paese di furbi o di fessi... o di furbi-fessi.

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