sabato 17 dicembre 2016

Dilettanti allo sbaraglio

Se il futuro dell’Italia dovesse dipendere dai cinquestelle, saremmo fritti. Questo movimento non è pronto ad andare al governo. È guidato da un comico con idee confuse, non ha politici di valore, non ha amministratori capaci, non ha professionisti, non ha intellettuali, non ha neppure un programma chiaro. Vive nell’improvvisazione. Ha quattro o cinque retori (il direttorio) che sono bravi a criticare, ma che non hanno nulla da proporre di nuovo.
È un movimento nato dall’oggi al domani, privo di qualsiasi preparazione. Pretende di far scegliere ai comuni cittadini, ma in realtà decide Grillo, un comico milionario.
Non si possono prendere dalla strada comuni cittadini e farli amministrare realtà complesse.
La politica oggi è un lavoro da esperti, non da dilettanti.
L’illusione, poi, di essere gli unici onesti nel panorama italico è un’illusione. Chi si è formato in questo paese ha la corruzione e la faziosità nel sangue. I cinquestelle, con la loro pretesa di purezza, sono ancora più faziosi degli altri, e infatti non fanno altro che espellere gente.

Quando arrivano ad amministrare qualche città, con le loro velleitarie idee ambientaliste e con la paura di sbagliare, fanno quello che fa oggi la sindaca di Roma, Raggi, che a sei mesi dall’elezione non ha ancora scelto la giunta, perché ogni volta che sceglie qualcuno, trova un corrotto. Bloccherebbero tutto – proprio ciò di cui non ha bisogno l’Italia.

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