martedì 25 ottobre 2016

Il paese degli odiatori

Il testamento di Bernardo Caprotti, il fondatore della Esselunga, che raccomanda, di fronte alle profonde divisioni degli eredi, di vendere il gruppo magari a uno straniero ma non ad un italiano, la dice lunga sulla mentalità degli italiani, che si odiano a vicenda e che sono disposti a favorire uno straniero piuttosto che un loro compatriota.
Non è stato così per tutta la loro storia, con le città stato che si combattevano a vicenda e che chiamavano gli stranieri come alleati contro gli altri italiani?
Non faceva così il Papa quando invitava nel 1849 i francesi a sterminare i patrioti italiani che volevano fare di Roma una repubblica, in vista di una riunificazione nazionale?
E non fanno così i partiti odierni che si combattono senza esclusione di colpi per una riforma costituzionale, divisi non solo tra l’uno e l’altro, ma anche al loro interno?
Italia, paese di gente faziosa, priva di senso dello Stato, incapace di vedere il bene comune, chiusa in famiglie dove tutti si odiano e complottano per sopraffarsi, pronti a far prevalere lo straniero.


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