Il premier Renzi, tra un
impegno e l’altro, è andato a salutare il Papa che partiva per la Corea.
Non capisco perché tutti i
premier italiani debbano andare a baciare mani e piedi del Papa ogni volta che
questi lascia l’Italia. Questa genuflessione abitudinaria svela il rapporto di
sudditanza dello Stato italiano nei confronti della Chiesa. È come se i nostri
governanti, non contenti di abbonare ogni tassa e di finanziare sfacciatamente le
scuole cattoliche, debbano andare ogni volta a ribadire che la Chiesa è più
importante dello Stato italiano.
Può anche darsi che sia
così. Ma perché ribadirlo?
Purtroppo in Italia l’intreccio
tra Chiesa e Stato è inestricabile. Non si sa chi comandi veramente. O forse lo
si sa. Siamo lo Stato della Chiesa. Ed è per questo che nessuno ci considera.
Ci consegniamo volontariamente a posizioni di secondo piano, di insignificanza.
Siamo un mezzo Stato.
Però, siamo la sede della
Chiesa. Vuoi mettere?
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