Complice la crisi economica
e il ferragosto, ormai la nostra televisione è piena di defunti. Sì, di gente
morta da anni che può continuare a “vivere” nelle infinite repliche dei
programmi. Nel frattempo, i giovani sono diventati vecchi e i vecchi sono…
defunti. Ma in tv continuano a sgambettare, a cantare, a parlare come se il
tempo non fosse passato, in una specie di eternità digitale.
Ormai c’è l’immortalità
virtuale. Non importa se i corpi sono già dissolti o cremati. Questi poveretti
sono costretti a riapparire in eterno.
In tv, ma anche nelle
innumerevoli memorie e registrazioni, i morti non possono trovare la pace.
Certo il problema è grave.
Viene negato il diritto alla scomparsa, all’oblio, all’estinzione,
all’annullamento. Vivremo chissà per quanto tempo con i corpi da una parte, le
immagini e i suoni dall’altra e l’anima definitivamente… confusa.
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