L’Italia, si sa, è il paese
dei delinquenti, soprattutto se hanno tanti soldi e buoni avvocati, nel senso
che qui chiunque può venire, delinquere e farla franca. Il caso
dell’assoluzione del responsabile svizzero delle fabbriche di Eternit è l’ultima dimostrazione. Tutti sapevano che l’amianto è cancerogeno, ma lui
continuava a produrlo in Italia (non nel suo paese, si badi bene).
Ebbene il reato di disastro
ambientale è stato dichiarato prescritto, anche se non esiste un caso più
chiaro di disastro ambientale.
D’accordo, c’è la colpa
della nostra giustizia, che non è capace di svolgere processi velocemente, e
c’è l’assenza dei nostri politici, che non solo si sono disinteressati delle
migliaia di vittime, ma hanno addirittura abbreviato il tempo per la
prescrizione. Adesso nessuno si ricorderà più che fu Berlusconi, in ordine di
tempo, a volere questa abbreviazione per salvarsi da alcuni processi.
Proprio come il lento
effetto dell’amianto, il veleno di certe leggi ad personam continua a fare vittime.
Ma c’è la mentalità di un
intero paese, che da secoli è abituato a chinare la schiena davanti alle
prepotenze dei ricchi e a dimenticare. In fondo, l’Italia è il paese dalla
memoria corta, in cui il passato è prescritto per definizione.
Scommettete che qualcuno
sarà disponibile a rivotare Berlusconi?
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