Continua
l’inesorabile decadenza dell’Italia. Siamo sempre gli ultimi della classe e non
riusciamo a uscire dal pantano. Anzi, ci addentriamo sempre di più. In politica
abbiamo scelto partiti nuovi per guidarci, ma questi sono incapaci di guidarci,
perché non hanno competenza, autorità e cultura. Esitano tra destra e sinistra.
Non hanno programmi chiari, non hanno una visione generale dei problemi.
Piccoli partiti guidati da piccoli opportunisti.
Intanto,
gli altri, in Europa e nel mondo, decidono per noi, e qualcuno si prende le
nostre migliori menti e le nostre migliori aziende. Scappano i giovani e scappano i pensionati.
Chi
comanda oggi in Italia?
Come
ripeto in continuazione, abbiamo scelto la debolezza. E di questa ci nutriremo
per parecchio tempo. Perfino nel calcio, in cui una volta eravamo dei maestri, non
riusciamo nemmeno più a tirare qualche pedata al pallone e, quando le nostre
squadre escono dai confini nazionali, vengono regolarmente travolte. Non
parliamo degli altri sport.
Gli
altri sono orgogliosi della loro nazionalità, noi ce ne vergogniamo. Non so se avete
notato che tanti filmetti italici si sono messi a parlare dialetti
incomprensibili. È la regressione dell’italico, che, quando tutto va male, si
rifugia nei confini del suo inutile paesello.
Presto,
per capirci tra una regione a l’altra, dovremo trovare una lingua terza… sì, l’inglese.
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