mercoledì 28 marzo 2012

L'inconscio dell'Italia

Il problema dell'Italia è che è un paese che non riesce a fare i conti con la propria coscienza. Troppi avvenimenti della sua recente storia passata sono rimasti senza dibattito, senza conclusione, e sono finiti ormai negli inferi dell'inconscio: una palla al piede per il futuro. La propensione al fascismo, la strage della Banca dell'Agricoltura a Milano, la strage della stazione di Bologna, le bombe sui treni, l'uccisione di Aldo Moro, l'abbattimento dell'aereo su Ustica, le torture della polizia a piazza Diaz a Genova, le collusioni tra partiti e mafia, i servizi segreti deviati, le morti nelle carceri, la sottomissione all'arroganza della Chiesa, la scelta del populismo berlusconiano... tutto questo è stato rimosso, come se fosse normale, come se non interessasse tutti noi, come se non meritasse di essere portato alla luce.
Il risultato è un paese confuso e infantile che continua a ripetere il mito degli "italiani brava gente", un paese che non vuol prendere coscienza dei propri lati oscuri. Ma le nazioni sono come gli individui: hanno un loro inconscio. E se non si porta alla luce il male di cui siamo capaci, quel male continuerà a pesare su di noi e prima o poi ritornerà fuori.

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