sabato 27 luglio 2013

La venerazione del capo

Sappiamo come sono fatti gli italioti. Cercano disperatamente una guida che possa risolvere tutti i loro problemi, per un po’ ci credono, poi incomincia la delusione e infine nasce l’odio e il disprezzo. L’idolo viene abbattuto e si spera di trovarne un altro. A questo comportamento sono stati abituati da duemila anni di cattolicesimo che spinge sempre a cercare l’ “uomo della Provvidenza”. Anche gli altri popoli evoluti si affidano ogni tanto a qualche capo carismatico, ma sanno anche che devono controllarlo e darsi da fare personalmente. L’italiota invece spera che il capo risolva tutti i suoi problemi: non pensa di avere una propria responsabilità.
Adesso siamo nella fase della delusione rabbiosa. Si odiano tutti i partiti. E anche questo è un errore, dettato da una mentalità estremista. Chi è che li aveva votati? Invece di disprezzare la politica, bisognerebbe fare una vera politica, con la partecipazione di tutti. Inoltre, bisogna capire che il politico carismatico non può essere lasciato solo a risolvere tutti i problemi, ma deve essere assistito e accompagnato. Non dobbiamo neppure farne un idolo. È solo uno strumento che al momento opportuno va abbandonato.

Nessun commento:

Posta un commento