Sappiamo che l’italiota ha
una mente rivolta all’esteriorità e che non vuole saperne nulla di
introspezione e di auto-coscienza. Eccelle nelle arti visive, nel melodramma o
nella moda. Ma dentro di sé non vorrebbe mai entrare.
Condizionato da duemila anni
di cattolicesimo, crede perfino che Dio viva lassù, nell’alto dei cieli, e che
ci abbia mandato un figlio, ovviamente in carne ed ossa. E non andrebbe mai a cercarlo
nella propria interiorità.
Peccato, che non ci sia
altro passaggio per raggiungere il divino.
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