Se avete visto lo sceneggiato televisivo su Adriano Olivetti, vi sarete accorti che era spiato da una donna, un'agente americana. Capita a fagiolo, per fare un discorso sullo spionaggio industriale e politico da parte degli USA. In realtà, dalla fine della guerra, l'Italia è stata costantemente osservata e controllata dagli americani. Tutti sanno dei finanziamenti alla Democrazia Cristiana; ma a quel tempo si trattava di impedire all'Italia di cadere in mano ai comunisti. Il problema è che gli Stati Uniti hanno continuato a spiarci non solo per difenderci dal comunismo, ma anche per sfruttarci economicamente come una vera e propria colonia.
Prendiamo il caso di Enrico Mattei, l'unico che sia mai riuscito a fare concorrenza ai petrolieri americani. Anche lui, guarda caso, proprio nel momento del suo apogeo, cadde vittima di un attentato che fece precipitare il suo aereo. E qualcuno tese il dito subito sulle grandi compagnie americane, le Sette Sorelle.
Anche oggi l'Italia è costantemente controllata dal governo americano e tutti i nostri Presidenti del Consiglio, appena eletti, devono andare a rendere omaggio al Capo supremo, il Presidente degli Stati Uniti.
Infine ricordiamoci che la crisi attuale, che ci sta distruggendo, è partita dall'America, dai suoi speculatori, dai suoi capitalisti e dalle sue banche. E il prezzo che noi oggi paghiamo va in tasca proprio agli Stati Uniti. Si può dire che il nostro paese sia una specie di salvadanaio cui attingono, quando vogliono, i grandi fondi statunitensi. Insomma, quando hanno bisogno di un po' di denaro, fanno in modo che cresca il nostro spread. E noi paghiamo. Più o meno come le colonie di un tempo, che venivano spolpate fino a farle fallire.
Una volta si diceva: "Taci, che il nemico ti ascolta!" Oggi dovremmo dire: "Taci, che l'amico ti ascolta!" Ma, in campo internazionale, non esistono amici. Facciamoci furbi.
D'accordo Signor Lamparelli,sappiamo che gli americani hanno investito denaro per manipolare le elezioni in Italia,ma anche la Chiesa ha fatto di tutto, ricordo ai miei tempi che nelle scuole comandavano i preti. Si facciamoci furbi , ma le persone sagge intellettuali come Lei dovrebbero scrivere la' dove sarebbero ascoltate da tanta gente, penso io.
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