lunedì 4 marzo 2013

Il canto del Grillo


Credo che Beppe Grillo abbia raggiunto il suo scopo nella vita: tutti parlano di lui, tutti si occupano di lui, tutti cercano di capire che cosa pensi e che cosa voglia. Per un narcisista, per un attore, questo è il massimo. L'attenzione di tutti è concentrata su di lui. Ritengo che in questo periodo goda come un riccio di se stesso. Non avrebbe mai sperato di arrivare a tanto. Era pronto a lasciare la politica e a ritornare al suo lavoro di comico. Ma gli altri lo hanno preso sul serio!
Il problema è che ha ottenuto quello che voleva al di là delle sue stesse speranze. E dunque bisogna che si faccia assistere da qualche psicologo o finirà per pensare di essere Napoleone.
Fa benissimo a non far parlare nessuno dei suoi in televisione. Così gli elettori si illuderanno ancora per un po' che si tratti di persone speciali. Guai a quando parleranno, perché la delusione sarà tremenda. Leggendo il loro programma, ci si accorge che è un libro dei sogni: molte idee sono condivisibili, ma, per attuarle, ci vuole una maggioranza e un accordo con le altre parti politiche che i Cinque Stelle non vogliono. E allora?
Certo non si era mai visto un partito che si nasconde: una novità nella scena internazionale. Abbiamo visto Grillo travestito come l'uomo mascherato. Ci sarebbe da ridere, se non fosse da piangere.
Abbiamo un partito che è una specie di Carboneria o di società segreta
Anziché cercare un dialogo con gli italiani, lo rifiuta. Questo mi fa pensare che sotto sotto i Cinque Stelle temano di squagliarsi come neve al sole.
La solita buffonata all'italiana?

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