martedì 22 maggio 2018

Politici d'azzardo


Con il programma che hanno concordato, i nuovi governanti stanno giocando d’azzardo. E potrebbero perdere creando una crisi economica senza precedenti. Le loro riforme richiederebbero infatti una montagna di miliardi di euro che non abbiamo; anzi siamo carichi di debiti.
La loro idea è che le riforme incrementerebbero le entrate e quindi la possibilità di investire di più. Ma si tratta di un calcolo che può essere sbagliato. Anche perché, contemporaneamente, si vorrebbero abbassare le tasse (ai più ricchi) e dare sussidi ai disoccupati. È facile prevedere che i conti pubblici salterebbero, e verrebbero a mancare parecchi soldi.
Già l’aumento dello spread sta a segnalare il pericolo. Non si tratta di una congiura di paesi cattivi, ma di previsioni che fanno gli investitori sul nostro debito pubblico.
La fame di soldi è talmente forte che i nuovi governanti prevedono una rinuncia a tanti lavori pubblici e un condono generalizzato sul pagamento delle tasse (dopo aver criticato per anni i condoni altrui). Insomma stanno raschiando il fondo del barile.
E lo fanno scegliendo un Presidente del consiglio che sarebbe solo un esecutore, non eletto da nessuno (dopo aver criticato per anni i “tecnici” non eletti dal popolo). Se aggiungiamo che i due partiti non sono d’accordo su tanti punti, è facile prevedere una litigiosità continua e alla fine una paralisi generale, come quella che si è prodotta a Roma.
Insomma, un’Italia debole, anzi debolissima.


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