Non mi riferisco solo ai negri che
stanno popolando l’Italia, creando problemi sociali enormi, ma anche agli
stessi italiani che sono praticamente i negri d’Europa.
In Europa, infatti, siamo quelli che
stanno seduti con il cappellino in mano per chiedere la carità. E chi chiede la
carità deve umiliarsi e abbassare la cresta. Siamo quindi sottoposti a tutti i possibili
ricatti e non possiamo far sentire la nostra voce dignitosa, così come ha fatto
il Regno Unito.
Ecco perché, pur pagando salatamente l’Europa,
non riusciamo a farci ascoltare. Non dovremmo avere debiti e chiedere la
flessibilità per i nostri conti. Non dovremmo far sempre gli straccioni.
Soprattutto non dovremmo avere questa
classe politica di inetti e incapaci che hanno firmato i patti di Dublino o la
missione Triton.
Chiedere uno sforzo di dignità e di
iniziativa a questa classe politica imbelle è praticamente impossibile.
Perciò chiniamo la testa, teniamoci
tutti i negri che ci arrivano dall’Africa e accettiamo qualunque ingiustizia
europea, come quest’ultima, per cui noi dobbiamo tenere aperti i nostri porti e
gli altri no. In Europa non siamo membri, siamo sudditi, secondo il nostro
costume nazionale.
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