Adesso c’è l’emergenza siccità, e
riscopriamo che le nostre tubature perdono la metà dell’acqua. Noi passiamo da
un’emergenza all’altra: poco fa c’erano le bombe d’acqua, le alluvioni, i fiumi
che straripavano e le frane che si staccavano. E ogni quattro o cinque anni c’è
l’emergenza terremoto. E ogni volta si dice che bisogna mettere in sicurezza il
territorio. Ma poi non lo si fa.
Questo è nel carattere degli italioti:
passata l’emergenza non si fa più niente.
La colpa è dei nostri politici che si
occupano solo dei posti da mantenere, dei loro iniqui vitalizi e non delle cose
da fare, e che vivono in eterno conflitto elettorale. Poi tutti hanno la vista
corta e sanno che non dureranno che pochi mesi o anni.
Anche gli elettori sono responsabili,
perché premiano chi parla bene in televisione e chi fa promesse estemporanee.
Chi ha una certa età, queste esperienze
le ha fatte tutte. Sa che, passata l’emergenza siccità, nessuno si preoccuperà
di cambiare i tubi o di creare nuovi invasi e canalizzazioni delle acque.
Viviamo alla giornata. Pensiamo solo ai
soldi. Non chiedeteci di fare un piano che duri più di qualche mese.
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