mercoledì 22 gennaio 2014

Il fallimento delle regioni

Che il federalismo, introdotto per tacitare la Lega, fosse un boccone avvelenato, lo avevamo capito da tempo. Ora si scopre che dovremmo eliminare le Provincie, e che le Regioni stesse sono un grave pericolo per i conti dello Stato italiano. Alcune sono addirittura a rischio di default per voragini nei bilanci. Come leggiamo su Il Sole 24 Ore,  "metà dei consiglieri dei parlamentini regionali sono sotto inchiesta, in genere per uso improprio di fondi, nonostante i loro principeschi trattamenti: milioni di euro finiti in rolex, tablet, profumi, cene lussuose, tutto, più o meno, sulle tracce dell'ineffabile Fiorito. Nell'annus horribilis delle Regioni, il 2012, sono cadute tre giunte della stazza di Sicilia, Lazio e Lombardia. Debito, corruzione e sprechi fluiscono al centro come nelle periferie. L'ultima notizia è che in Sicilia risultano indagati 97, tra consiglieri e funzionari regionali, per illecito utilizzo dei rimborsi spettanti ai gruppi consiliari."
Insomma, come quasi tutte le idee scaturite dalla Lega, anche questa è fallimentare. Le Regioni avrebbero dovuto essere più vicine ai cittadini. Ma in realtà sono altrettanti statarelli, con la solita burocrazia ottusa. E tutte mangiano soldi, legalmente o illegalmente.
Come ho sempre sostenuto, per governare meglio, sarebbe bastato un semplice decentramento amministrativo. In Italia bisogna ridurre i livelli politici, semplificarli al massimo. Non moltiplicarli per diciannove.
Adesso c'è una guerra continua tra Stato e regioni. Ma a noi interessa poco chi vincerà. Sappiamo invece chi perderà: i cittadini che dovranno saldare il conto.

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