domenica 21 ottobre 2012

La fabbrica dei tranquillanti


Ha ragione il regista Paolo Virzì a sostenere che la fiction italiana è "camomilla per anziani", "girata male e scritta malissimo". Io aggiungerei che è la fabbrica dei tranquillanti: il suo scopo infatti è tener tranquilla la gente mostrando una realtà che non esiste - molto morale, molto proba, molto falsa. Se esaminiamo le fiction di maggior successo troviamo trame e personaggi melensi e situazioni del tutto irreali, quando non si tratta di brutte imitazioni di modelli americani, come è il caso di "Roma 3 delitti imperfetti", una mediocre copia del CSI. La mafia tira sempre, ma ormai è basata su stereotipi in cui tutto è prevedibile e ripetitivo.I Cesaroni sono la fabbrica dell'ovvio, del banale e dello scontato - il solito sceneggiato per un pubblico infantile infarcito di luoghi comuni e di personaggi della commedia romanesca. Ma il peggio del peggio è "Un passo dal cielo", in cui  l'immancabile Terence Hill, che ha solo due o tre espressioni, fa il suo consueto personaggio a metà tra il missionario e il Texas Ranger. Qui tutto è irreale e improbabile: un paesaggio da Heidi e personaggi squadrati con l'accetta. Il cattivo c'è, ma è anche lui falso e stereotipato. Gli uomini sono tutti dei deficienti che inseguono donne che sfuggono - non si sa perché. E il povero Terence deve rimanere casto (credo) per contratto, perché resta pur sempre, nell'immaginario collettivo, una reincarnazione di don Matteo. E non si possono turbare i sonni dei telespettatori.
Io stesso, che ho una certa età, utilizzo queste fiction per schiacciare un pisolino. Poi mi sveglio e cambio canale, per andare sui dibattiti televisivi, dove almeno si vedono dei veri farabutti.
Il problema è che questi spettacoli vengono concepiti già con l'idea di offrire un'immagine da Mulino Bianco della società italiana. Ma che almeno ci si aggiorni! Chi è l'idiota che oggi compra un anello di fidanzamento senza dirlo alla ragazza che ama e poi le chiede in ginocchio di sposarlo? Chiunque lo manderebbe al neurodeliri. Perché non parlare di quei giovani che uccidono le ragazze che li respingono? Perché non fare una fiction sulla vita di Berlusconi o di Fiorito? Manca totalmente la realtà. Perché non mostrarci un prete pedofilo? Non sarebbe accettato dalla Chiesa che, come sappiamo, controlla la Rai e censura le storie troppo crude. Imparate almeno da Law and Order! No, lo scopo dichiarato di queste fiction è far dormire e non turbare i sonni dei telespettatori; è dare un'immagine irreale dell'Italia. Una volta l'oppio dei popoli era la religione. Oggi, alla religione, si è aggiunta la televisione italiana, una delle peggiori del mondo.

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