mercoledì 24 ottobre 2012

I tecnici


Mi piacciono i prodotti della tecnica, perché funzionano (quasi) sempre - e soprattutto non guardano in faccia nessuno: se il pulsante d'accensione di questo computer lo premo io o lo preme un altro, il pc si accende comunque, e non gli importa niente di chi sia il dito. E mi piacciono anche i tecnici umani: si occupano dei tuoi problemi senza guardare in faccia nessuno, senza fare distinzioni. Ma qui sta anche il loro grande limite: sono freddi, impersonali e, sostanzialmente, indifferenti. Il tecnico ti ripara l'automobile, ma non gli interessa di chi guida e di chi sei. Puoi essere un uomo onesto o un mafioso - per lui non fa nessuna differenza.
Purtroppo, quando si mettono tecnici al governo, anche loro riparano qualcosa che si era rovinato - per esempio il bilancio statale -, ma non si preoccupano di chi paga le spese, cioè dei cittadini. Loro aggiustano i conti, e basta. Il bilancio sarà di nuovo in pareggio, la loro missione sarà compiuta... anche se noi saremo in miseria. È un po' come la storia del chirurgo che è tutto soddisfatto dell'operazione compiuta... anche se il paziente sarà morto. L'operazione sarà perfetta, tranne un piccolo, trascurabile dettaglio... Peccato che il dettaglio saranno le nostre miserevoli esistenze.
Ai tecnici non interessa chi pagherà il conto. Basta che qualcuno paghi. In ogni caso, loro s'ingrasseranno.

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