venerdì 11 febbraio 2011

I difetti degli italiani

Mai come in questo periodo sono stati evidenti i difetti degli italiani: la loro indifferenza etica, la loro debole identità nazionale, la loro natura da cortigiani, la loro corruzione politica, la loro faziosità. L'indifferenza etica ha le basi nella cultura cattolica, che è pronta a entrare in guerra per salvare un embrione o per impedire l'eutanasia, ma che non si indigna contro il malgoverno e la corruzione dei potenti; soprattutto l'italiano sembra non avere un'autonomia di pensiero e di giudizio morale, e si aspetta che qualche autorità dall'esterno gli dica che cosa è bene e che cosa è male. In sostanza, ha una scarsa dimestichezza con la propria coscienza.


La debole identità nazionale è dimostrata dalla presenza addirittura nel governo di un partito che è sempre stato favorevole alla dissoluzione dell'unità italiana e che oggi si domanda ipocritamente se sia giusto o no celebrare i 150 anni dell'unità nazionale. In breve gli italiani sono di nuovo pronti a dividersi, a combattersi e a diventare sudditi di qualche altro Stato. E questo mette in mostra la loro natura di cortigiani, sempre pronti a compiacere il potente di turno e a giustificare tutte le sue malefatte.

La corruzione politica è sotto gli occhi di tutti: parlamentari che si comprano e si vendono come al mercato delle vacche - persone che evidentemente fanno quel mestiere solo per convenienza personale, per arricchirsi e godere dei privilegi che la politica attribuisce loro, senza che ne abbiano alcun merito. E qui non c'è nessuna differenza tra nord e sud, fra una regione e l'altra. Nelle regioni si fanno le stesse cose e anzi peggio. Il cosiddetto federalismo nasce proprio con questo proposito: non per risolvere i problemi dei cittadini, ma per trovare nuovi posti di lavoro per raccomandati, amanti, famigliari, amici e compagni di cricca.

Da dove può venire un miglioramento della situazione? Ovviamente da un'assunzione di responsabilità individuale, da un interrogare la propria coscienza, dal trovare una dimensione culturale e spirituale. Ma qui casca l'asino. Il basso livello di cultura e di coscienza dell'italiano si riflette appunto nei politici che elegge, gente che per passare una serata pensa subito ad organizzare un'orgia e che non saprebbe né vedersi un bel film né leggersi un libro né - per carità! - meditare un pochino.

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