martedì 25 settembre 2012

I corrotti



Il Capo dello Stato, Napolitano, parla di "corruzione vergognosa" ed ha ragione: c'è da vergognarsi, c'è da vergognarsi di essere italiani. Mentre la gente comune perde il lavoro e mentre la classe politica aumenta le tasse e riduce lo stato sociale, questi stessi politici si aumentano gli stipendi e, non contenti, rubano a man bassa. C'è da vergognarsi: come può un popolo cadere così in basso? Nel Lazio, una regione in mano ai fascisti, i consiglieri regionali si assegnano compensi faraonici, e rubano, in Lombardia sono tutti sotto inchiesta per tangenti varie, in Sicilia i politici godono di privilegi borbonici e così via.  E gli italiani? Dormono, come sempre. Almeno gli indignati in Spagna si fanno sentire. Ma l'italiano è abituato a fare il servo e a considerarsi un suddito del potente, non un cittadino dotato di dignità. Quindi non ha mai uno scatto d'orgoglio. D'altronde sono proprio molti italiani che hanno votato l'ultimo presidente del consiglio, un uomo che ha sempre pensato a farsi i propri interessi, incurante di conflitti di interesse e del bene comune. Da anni scriviamo che quell'uomo avrebbe fatto fallire l'Italia - ed ora eccoci qua, praticamente ridotti in macerie. E, come se non bastasse, quello stesso individuo sta pensando di ritornare al potere - e probabilmente molti sono disposti a rivotarlo. La madre dell'imbecille è sempre incinta.
È di oggi la notizia che perfino il direttore delle poste del Senato è stato arrestato perché spacciava cocaina in combutta con una banda di albanesi. Che altro ci manca? Ah, sì, la Minetti torna in consiglio regionale dopo aver partecipato alle sfilate di moda a Milano. Che male c'è?
Ma la Casta non è solo politica. Ogni volta che il Papa apre la finestra e tiene uno di quei suoi discorsi contro coppie di fatto, omosessuali, eutanasia, ecc.  è come se scaricasse un vaso di letame sulle teste di tanti italiani, di coloro che non sono capaci di pensare da soli - e devono aspettare l'imbeccata del capo di turno. Anche i preti continuano a gravare, come i politici, sulle spalle degli italiani e a tutt'oggi non risulta che la Chiesa abbia pagato le tasse sugli immobili non religiosi. Pagheranno i poveri come al solito... e poi i preti potranno fare tanta carità! Quel che è peggio, l'ideologia cattolica è reazionaria e oscurantista, e contribuisce a tenere l'Italia in uno stato di arretratezza culturale. Che cosa ci sarà di male nell'eutanasia (la "buona morte") o nelle famiglie non tradizionali, nessuno lo sa. Ma la Chiesa deve opporsi per principio a ogni cosa nuova, a ogni apertura alla modernità.
Con queste premesse, con queste idee, con questo moralismo solo sessofobico, gli italiani non possono essere che quello che sono: un popolo confuso, un popolo smarrito, un popolo privo di senso civico, un popolo di corrotti. Piccoli borghesucci, incapaci di rialzare la testa, incapaci di essere persone serie. Macchiette, camerieri degli altri popoli, massa informe. La storia si ripete, perché la cultura, anzi la non-cultura è sempre la stessa.
Quello che più colpisce in tanti italiani è la mancanza di sensibilità psicologica. Gente vanagloriosa che si crede furba, ma che non è in realtà capace di capire con chi ha a che fare. Eppure certi politici hanno scritto nelle loro facce patibolari e volgari, nei visi rifatti e truccati, nei capelli tinti, nella loro corporatura impettita o bolsa, nelle loro parole arroganti e ripetitive, nei loro accenti regionali non ancora dirozzati, nella loro ignoranza culturale, nella loro volontà fascista di far tacere chi la pensa diversamente, nelle loro discussioni televisive simili a liti da pollaio, nelle loro facce da puttane che si sono vendute per avere un posto in Parlamento, quello che sono: quei piccoli truffatori che sono, i furbetti del quartierino, gli arrampicatori sociali pronti a qualunque imbroglio pur di fare denaro o di diventare uomini di potere. Ma nessuno riesce a capirli, nessuno riesce a leggere quelle facce. L'italiano resta ancora quel sempliciotto pre-psicologico che si crede tanto intelligente ma intanto sega il ramo su cui è seduto.

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