Molti
osservatori, all’arrivo dei Cinquestelle al governo, avevano parlato di “dilettanti
allo sbaraglio”. E così è stato. Il loro reddito di cittadinanza è farraginoso
e confuso. E la loro politica estera è disastrosa. Del resto, le due città
simbolo, Roma e Torino, amministrate dal loro Movimento sono in preda al caos.
Nessuno in
quel partito si preoccupa dell’economia, che infatti va a rotoli. E presto
chiederà il conto a tutti gli italiani.
Tra ignoranza
e improvvisazione, questa gente, che è pure presuntuosa, sta portando l’Italia
nel baratro. L’unica cosa che sta loro a cuore è l’occupazione e la moltiplicazione
dei posti di potere. Ma oramai si sono messi contro tutti: sindacati,
industriali, ceti produttivi e partner europei.
Quando
sarà necessario imporre nuove tasse, per colmare i debiti e gli errori che
hanno fatto i Cinquestelle, allora anche gli elettori si accorgeranno del grave
errore che hanno commesso. Ma, a quel punto, pagheremo tutti.
L'intelligenza, la vera intelligenza, è prevedere.
Nessun commento:
Posta un commento