giovedì 2 agosto 2018

La decrescita in-felice


Di solito tutti i partiti di questo mondo hanno programmi per incrementare l’economia, lo sviluppo e il lavoro. Ma noi ne abbiamo uno – il Movimento Cinquestelle – che fa l’esatto contrario. Il suo programma è di non fare niente, di non costruire niente, di non sviluppare nuovi lavori, ma di ostacolare tutto. L’esempio è la giunta di Roma, dove la sindaca non fa assolutamente nulla. E non solo ha bloccato lo sviluppo della metropolitana e del nuovo stadio, ma, se trova una buca per strada, la lascia lì.
Caso unico in Italia e forse nel mondo, i Cinquestelle, si oppongono ad ogni opera, perché vogliono tornare ad un paese pre-industriale, dove si pascolavano le pecore.
Il suo leader Di Maio, detto Di Mai perché rimanda al futuro i nuovi lavori, con la scusa che deve rivalutare il rapporto costi/benefici di ogni grande opera, in realtà blocca tutto: la TAV, il TAP e l’Ilva. Certo avremo un’Italia coperta di boschi e con l’aria pulita, ma i suoi abitanti, per vivere, saranno costretti ad emigrare.
In effetti negli ultimi anni sono emigrati dal sud quasi due milioni di giovani. Ma presto, se non ci liberiamo da questa idea della “decrescita felice” e del Movimento Cinquestelle, saranno costretti ad emigrare anche i giovani del nord.

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