Il paese dei crolli è il paese dell’imprevidenza.
Essere imprevidenti significa non pensare mai al domani, non programmare nulla,
vivere alla giornata. Significa anche votare alle elezioni per partiti che non
vogliono costruire nulla di nuovo, che si oppongono ad ogni grande opera, che
vogliono farci camminare non su ponti e strade, ma su tratturi per pecore.
Adesso, a Genova, hanno raggiunto il loro scopo: dopo essersi opposti per anni con
il movimento “No Gronda” alla costruzione di una utilissima bretelle
autostradale che oggi sarebbe un’alternativa al ponte crollato, potranno
finalmente far spostare i cittadini su calessi trainati da asini come loro.
Ma la cosa più intollerabile di tutte
queste sciagure sono le interminabili trasmissioni televisive - interruzione
dei programmi normali, ore e ore di trasmissioni inconcludenti e ripetitive e, soprattutto,
le passerelle dei politici che arrivano trafelati per farsi pubblicità e non
dire nulla.
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