domenica 18 febbraio 2018

Le prossime elezioni


Un lettore italiano all’estero mi chiede un parere sulle prossime elezioni.
Mi riesce molto difficile rispondere con chiarezza dato che la legge elettorale prescelta fa in modo che non ci siano vincitori.
Ci saranno tre blocchi politici: la destra di Berlusconi-Salvini, i Cinquestelle e il Partito Democratico. Ma nessuno dovrebbe avere la maggioranza assoluta. Potrebbe dunque profilarsi un governo di “grande coalizione” come in Germania. Ma l’odio reciproco dei partiti lo rende pressoché impossibile.
La destra ripresenta Berlusconi, ormai troppo vecchio e minato da infiniti processi e illegalità, che vorrebbe introdurre una flat tax che favorirebbe i redditi più alti. E raccoglie i consensi di chi crede che l’Italia sia invasa dagli immigrati africani. A suo fianco c’è un Salvini che vorrebbe rimpatriare centinaia di migliaia di immigrati, ma non sa come farlo concretamente. Ammira molto Putin e riceve il voto di molti fascistoidi.
I Cinquestelle devono il loro successo alla polemica contro i partiti tradizionali. Ma sono inesperti e non hanno mai dimostrato di saper governare (Roma è amministrata male). Inoltre, nonostante le loro idee di democrazia diretta, sono diretti da un gruppo di persone che rimangono nell’ombra e che non si sa che idee abbiano.
Resta infine il PD, indebolito dalla scissione alla sua sinistra estrema. Persa l’occasione del referendum costituzionale che avrebbe davvero cambiato la politica e assicurato una legge elettorale chiara, ha fatto il possibile per assicurare un governo e, con Gentiloni, ha trovato un leader capace e intelligente.
Resta però una situazione economica difficile. E l’odio degli italiani verso i partiti tradizionali e l’illusione di fare chissà quale cambiamento. Purtroppo, la maggioranza degli italioti, proprio rifiutando l’ultimo referendum, ha scelto la debolezza. E così sarà.
La solita Italietta debole, confusa e divisa su tutto.

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