Berlusconi dice
che i Cinquestelle sono una setta, comandata da un pluricondannato.
Sarebbe il caso
di dire: senti chi parla!
A Milano
Salvini “giura” da premier con rosario e Vangelo. Cosa non si fa per un voto in
più. Perfino il vescovo di Milano gli dice di lasciar stare con questi simboli
e di parlare di politica.
Ma la religione
è politica.
Intanto, i
Cinquestelle, nell’ansia di scegliere qualcuno che sia competente, continuano a
imbarcare truffatori, massoni, inquisiti e voltagabbana, che, quando saranno
eletti, cambieranno subito partito. Alla fine, che cosa rimarrà della loro sbandierata
“purezza”? Ben poco. Diventeranno
corrotti come tutti gli altri.
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