Il convegno organizzato dalla Regione Lombardia, in
collaborazione con gruppi cattolici, si intitola: “Difendere la famiglia per
difendere la comunità” – un titolo che ci parla di difesa e dunque di attacco.
Ma a chi si rivolge? Evidentemente a chi mette in crisi una certa idea di
famiglia. Chi può essere? Lo scopriamo leggendo il programma di una di queste
organizzazioni cattoliche, che dice di mirare ad aiutare “le persone ferite
nella propria identità sessuale, in particolare per tendenze di natura
omosessuale”.
Che pasticcio, che confusione mentale. L’omosessuale viene
considerato (ancora!) un individuo ferito, un anormale che va curato.
C’era
da aspettarselo: i leghisti, che governano la Regione Lombardia non perdono
occasione per propagandare la loro ideologia oscurantista ed omofoba, sempre
con l’avvallo delle organizzazioni più retrive del cattolicesimo.
Così
quella che era la regione d’avanguardia d’Italia rischia di diventare un
paesino provinciale e ignorante.
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