giovedì 13 marzo 2014

L'italo-inglese

Stiamo per cambiare lingua. Ma nessuno ci aveva informati. Già il Politecnico di Milano aveva introdotto corsi solo in inglese; ed ora la stessa cosa si farà in tutte le scuole. Povero Dante.
Si tratta del Clil, «content and language integrated learning», metodologia di apprendimento linguistico nata negli anni Novanta e diffusa nei Paesi dell’Unione europea. Leggo da un articolo del Corriere della Sera che "In Italia il Clil dovrebbe essere introdotto per legge in tutti i licei e in tutti gli istituti tecnici a partire dall’anno scolastico 2014/2015: lo ha stabilito la riforma della scuola varata nel 2003 dal ministro Letizia Moratti (legge 53/2003). Nei licei linguistici la materia in lingua straniera dovrebbe essere insegnata dal terzo anno, negli altri licei e negli istituti tecnici solo durante il quinto (per i tecnici il Clil va applicato solo alle materie di indirizzo)".
Ora, non ho niente contro l'apprendimento delle lingue. Ma siamo sicuri che la nostra scuola debba imitare le scuole americane - quelle dove chi si laurea deve pagare un debito per anni, quelle dove gli studenti impazziscono di colpo e si mettono a sparare su compagni e insegnanti?

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