giovedì 24 maggio 2012

C'è del marcio in Vaticano

Pare che il povero figlio del carpentiere, che tuonava contro i ricchi, si ritrovi con una banca, lo IOR, che ha un patrimonio di 5 miliardi di euro. Ne ha fatta di strada: ricorda un po' la parabola della Lega, che prima ce l'aveva con Roma ladrona e poi si è messa a rubare per conto proprio. Ma il caso della banca vaticana è ancora più nero. Da quando l'Europa e l'Italia hanno adottato leggi per la trasparenza finanziaria, lo IOR è entrato in crisi. Sì, perché fin dai tempi di Calvi (poi ucciso a Londra chissà da chi e chissà per conto di chi), i banchieri del Vaticano pare abbiano il vizietto di riciclare denaro di origine illecita, in stretto contatto con la mafia. E qui il povero Nazareno, pur arricchitosi, incomincia a rivoltarsi nella tomba. Continua a esserci del Marcinkus nella Chiesa cattolica.

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