mercoledì 26 agosto 2009

Gli antichi romani

Com’è possibile che un popolo noto per il suo senso dello Stato e per le sue doti organizzative e giuridiche, un popolo che ha portato la civiltà a tante nazioni, si sia ridotto in breve tempo in un popolo di rammolliti e di cialtroni, incapace di contrastare le orde dei barbari? Non basta a spiegarlo la corruzione di qualche imperatore. La risposta sta nella diffusione del cristianesimo che da sempre ha negato fedeltà allo Stato, le virtù civiche e la fierezza del carattere. In fondo gli imperatori che perseguitavano i cristiani avevano visto giusto: la vittoria di quella religione avrebbe segnato la fine della civiltà romana. Un popolo è grande solo quando sviluppa una religione dello Stato, non una religione della Chiesa. Come scrisse Nietzsche, il cristianesimo fu “il vampiro dell’impero romano”.
Ed è per questo che una nazione che alberghi in sé la Chiesa cristiana non può che essere uno staterello malaticcio e precario, sempre in via di dissoluzione.

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